La Legionella è un batterio, o meglio un genere di batteri a cui appartengono 50 specie differenti.
Vive in ambienti acquatici sia naturali (fonti, laghi, sorgenti termali…) che artificiali (serbatoi idrici, piscine, fontane…).
Il batterio deve il suo nome all’epidemia acuta che nell’estate del 1976 colpì un gruppo di veterani della American Legion riuniti in un albergo di Philadelphia, causando ben 34 morti su 221 contagiati (oltre 4.000 erano i veterani presenti): solo in seguito si scoprì che la malattia era stata causata da un “nuovo” batterio, denominato legionella, che fu isolato nell’impianto di condizionamento dell’hotel dove i veterani avevano soggiornato.
Un po’ di biologia.
Come ogni batterio, oltre ad avere un habitat naturale, è sensibile a condizioni che favoriscono lo sviluppo e la crescita.
Questi parametri sono temperature comprese tra 20° C e 50° C, presenza di incrostazioni, sedimento e/o biofilm.
Tali condizioni sono facili da riscontrare in molti degli impianti generalmente presenti nelle strutture costruite dall’uomo come:
- serbatoi di accumulo per l’acqua calda e fredda sanitaria,
- impianti di climatizzazione,
- piscine,
- centri benessere
E’ evidente quindi la necessità di valutare i rischi specifici (DVR), verificare la presenza di Legionella e gestire in autocontrollo la sua proliferazione.
La pericolosità del batterio consiste soprattutto in due fattori:
- la sua resistenza ed adattabilità, specie se associato a biofilm
- la capacità di contagio per via aerea
Infatti, la malattia provocata dalle legionelle è un’infezione ai polmoni che l’uomo contrae quando, respirando, inala goccioline di vapore o aerosol (provenienti ad esempio dall’impianto di condizionamento o sprigionati da una fontana) contaminati dal batterio.
I pericoli per l’uomo.
L’infezione da legionella può dare luogo a due distinti quadri clinici: la febbre di Pontiac e la Legionellosi.
La febbre di Pontiac ha un periodo di incubazione di 24-48 ore e si risolve in 2-5 giorni. È accompagnata da malessere generale e cefalee seguiti da febbre.
La Legionellosi ha un periodo di incubazione medio di 5-6 giorni ed è molto più grave.
Oltre a malessere, cefalee e tosse, possono essere presenti sintomi gastrointestinali, neurologici e cardiaci e complicanze varie; nei casi più gravi può addirittura essere letale. Una polmonite da legionella non si distingue da altre forme atipiche o batteriche di polmonite, ma è riconoscibile dalle modalità di coinvolgimento degli organi extrapolmonari.
Trattamenti e soluzioni per le contaminazioni da legionella
Nel corso del tempo sono stati provati diversi approcci per risolvere il problema.
Anche se la criticità maggiore è la difficoltà di eradicazione del batterio, una volta che ha contaminato l’impianto, ci sono altri aspetti che possono rendere un trattamento poco adatto o efficace.
Alcuni prodotti non sono adatti, ad esempio, per tubazioni in metallo o in presenza di biofilm;
altri possono essere poco convenienti economicamente, o di difficile gestione pratica.
La valutazione del rischio nella struttura è necessaria anche per definire le strategie di approccio più adatte in base alle caratteristiche dell’impianto, ai tempi di utilizzo, all’utenza normalmente presente ecc.